La medicina complementare resta parte dell’assicurazione di base

Blüten eines Apfelbaums

Il Consiglio degli Stati assicura che la medicina complementare resti nell’assicurazione di base. La scorsa settimana ha respinto nettamente un’iniziativa del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod.

Il 12 giugno 2025, il Consiglio degli Stati ha deciso di mantenere la medicina complementare nel catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. La mozione respinta del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod prevedeva l’esclusione della medicina complementare dal catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. 

Il Consiglio degli Stati respinge chiaramente la mozione

Dopo che lo scorso autunno il Consiglio nazionale aveva a malapena approvato la mozione, il Consiglio degli Stati l’ha respinta chiaramente, senza voti contrari. Determinati trattamenti di medicina complementare eseguiti da medici specialisti con un perfezionamento in questo ambito continueranno a far parte delle cure di base finanziate in modo solidale (v. Info UFSP).

Nantermod ha chiesto libertà di scelta

Philippe Nantermod ha affermato che per molti trattamenti di medicina complementare non vi sono prove scientifiche sufficienti. L’ha definita una questione di fede e ha quindi messo in dubbio se la collettività dovesse sostenerne i costi.

Un chiaro segnale a favore della medicina complementare

Il chiaro no del Consiglio degli Stati è un segnale forte a favore della medicina complementare. La decisione si basa non da ultimo sul referendum del 2009, in cui la maggioranza della popolazione si era espressa a favore dell’inclusione di determinate prestazioni di medicina complementare nell’assicurazione di base.

Alla mozione

Maggiori informazioni sull’argomento su dakomed.ch (in tedesco o francese)

La medicina complementare resta parte dell’assicurazione di base

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Il Consiglio degli Stati assicura che la medicina complementare resti nell’assicurazione di base. La scorsa settimana ha respinto nettamente un’iniziativa del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod.

Il 12 giugno 2025, il Consiglio degli Stati ha deciso di mantenere la medicina complementare nel catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. La mozione respinta del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod prevedeva l’esclusione della medicina complementare dal catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. 

Il Consiglio degli Stati respinge chiaramente la mozione

Dopo che lo scorso autunno il Consiglio nazionale aveva a malapena approvato la mozione, il Consiglio degli Stati l’ha respinta chiaramente, senza voti contrari. Determinati trattamenti di medicina complementare eseguiti da medici specialisti con un perfezionamento in questo ambito continueranno a far parte delle cure di base finanziate in modo solidale (v. Info UFSP).

Nantermod ha chiesto libertà di scelta

Philippe Nantermod ha affermato che per molti trattamenti di medicina complementare non vi sono prove scientifiche sufficienti. L’ha definita una questione di fede e ha quindi messo in dubbio se la collettività dovesse sostenerne i costi.

Un chiaro segnale a favore della medicina complementare

Il chiaro no del Consiglio degli Stati è un segnale forte a favore della medicina complementare. La decisione si basa non da ultimo sul referendum del 2009, in cui la maggioranza della popolazione si era espressa a favore dell’inclusione di determinate prestazioni di medicina complementare nell’assicurazione di base.

Alla mozione

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Il Consiglio degli Stati assicura che la medicina complementare resti nell’assicurazione di base. La scorsa settimana ha respinto nettamente un’iniziativa del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod.

Il 12 giugno 2025, il Consiglio degli Stati ha deciso di mantenere la medicina complementare nel catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. La mozione respinta del consigliere nazionale PLR Philippe Nantermod prevedeva l’esclusione della medicina complementare dal catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base. 

Il Consiglio degli Stati respinge chiaramente la mozione

Dopo che lo scorso autunno il Consiglio nazionale aveva a malapena approvato la mozione, il Consiglio degli Stati l’ha respinta chiaramente, senza voti contrari. Determinati trattamenti di medicina complementare eseguiti da medici specialisti con un perfezionamento in questo ambito continueranno a far parte delle cure di base finanziate in modo solidale (v. Info UFSP).

Nantermod ha chiesto libertà di scelta

Philippe Nantermod ha affermato che per molti trattamenti di medicina complementare non vi sono prove scientifiche sufficienti. L’ha definita una questione di fede e ha quindi messo in dubbio se la collettività dovesse sostenerne i costi.

Un chiaro segnale a favore della medicina complementare

Il chiaro no del Consiglio degli Stati è un segnale forte a favore della medicina complementare. La decisione si basa non da ultimo sul referendum del 2009, in cui la maggioranza della popolazione si era espressa a favore dell’inclusione di determinate prestazioni di medicina complementare nell’assicurazione di base.

Alla mozione

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